Gentile redattore,
La Legge di Bilancio da poco approvata nell’art 75 va a equiparare i
monopattini elettrici ai velocipedi.
La prima perplessità è come mai una Legge che si chiama di Bilancio e che
quindi dovrebbe riguardare norme economico finanziarie vada a modificare e/o
integrare il Codice della Strada..... ma a quanto apre si può fare.
Lo fa poi a nostro avviso malamente in quanto equiparare ai velocipedi
vorrebbe dire che anche i monopattini non dovrebbero avere motori con più di
250w,come oggi previsto per le bici a pedalata assistita, invece il limite per i
monopattini è portato a 500w
Ma poi come si fa ad equiparare un veicolo che sfrutta solo il motore
elettrico ( quindi più assimilabile ad un ciclomotore) ad una bicicletta a
pedalata assistita che comunque si basa sull’apporto del conducente per muoversi
e in base a questo avere l’assistenza del motore elettrico (se non si pedala non
interviene)?
Alla luce di questo provvedimento in caso di non revisione dello stesso si
chiede che possa essere incrementata la potenza dei motori delle bici a pedalata
assistita al valore minimo di 500w come per i monopattini, rendendo le bici a
pedalata assistita ancora più utili soprattutto in quelle aree dove sono
presenti dislivelli importanti che ne limitano il raggio d’azione.
Ci auguriamo che l’ANCMA condivida e supporti questa nostra
richiesta.
Leggendo l’articolo del bravo Maurizio Caprino, sul Sole 24Ore di oggi,
sempre attento alle problematiche della mobilità siamo però costretti a
segnalare come sia mal riportato il tema della circolazione nelle aree pedonali
che il redattore indica più volte come sempre vietata alla bici salvo
autorizzazione dei Comuni; per nostra fortuna è l’esatto contrario ciòè nelle
aree pedonali i velocipedi possono sempre circolare a meno che non espressamente
vietato con apposita segnaletica, questo in base all’art.3 del CDS.
Ci auguriamo per i tanti lettori dell’importante e storico quotidiano un
nuovo articolo che riporti la giusta normativa.
Grazie
Cordiali saluti