Al Dipartimento
Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana - Centrale Unica Lavori
Pubblici
Percorro
giornalmente la ciclabile in oggetto, assai frequentata dai cittadini romani e
usata anche dai ciclo-viaggiatori - per lo più stranieri - che arrivano a Roma
dal Nord.
Purtroppo devo lamentare il degrado persistente di questa
importante via ciclistica di accesso alla capitale d'Italia.
1) Dal punto di vista del fondo stradale ci sono crepe sempre
più vistose, rappezzate solo qua e là, non si capisce con quale criterio (forse
la responsabilità “scaricata” fra i diversi Municipi competenti?!).
2) Il ponte in ferro situato presso Via Vitorchiano ha una
copertura fatta con tavole di legno ballerine fin dalla loro messa in opera. Ora
però si sono anche consumate lasciando spazio a numerosi pericolosissimi buchi…
e i responsabili invece di porre rimedio hanno posizionato due cartelli di
pericolo con la scritta “strada dissestata”. A quando una fittizia chiusura
(come alcuni anni fa) per scaricarsi completamente dalla responsabilità in caso
di incidenti?
3) Infine segnalo il più evidente segno di incapacità /mancata
volontà gestionale. La ciclabile in oggetto è fiancheggiata per lunghi tratti da
una rigogliosa vegetazione costituita da canne e da rovi (oltre che da altre
numerose specie vegetali meno invasive). Ora, non dico che il Comune di "ROMA
CAPITALE" dovrebbe comportarsi come in due tratti limitati fanno la RAI e
una casa farmaceutica (la MSD), che pagano regolarmente un tosaerba per tenere
in ordine la porzione di argine/ciclabile di fronte alla loro proprietà.
Significherebbe diventare troppo efficienti e qualcuno potrebbe addirittura
sentirsi male per la sorpresa… dopo tanti anni di trascuratezza!
Ma almeno bisognerebbe evitare l’incuria totale che -
specialmente negli ultimi anni - ha permesso alle canne e ai rovi di coprire
quasi interamente la pista fino a rendere difficile il passaggio dei ciclisti e
a provocare (l’anno scorso) terribili incendi che hanno distrutto anche le
(inutili) ringhiere di legno e purtroppo alberi di alto fusto situati a distanza
dalla pista (Vedi foto allegate).Ma almeno così la pista lo scorso
settembre è tornata percorribile, e molti si sono chiesti se gli incendi non
siano stati dolosi… Certo comunque non sarebbero avvenuti se il Comune avesse
fatto il suo dovere di amministratore della cosa pubblica!
E quest’anno siamo alle solite: la pista agibile si sta già
restringendo e presto si tornerà alla situazione di pericolo degli anni scorsi…
Da vergognarsi anche di fronte ai ciclo-viaggiatori stranieri, abituati a ben
altra gestione e manutenzione delle loro numerose ciclo-vie.
Riassumendo,
ho segnalato tre carenze di manutenzione della pista in oggetto, le quali
secondo me sono di gravità/urgenza crescente: 1) Fondo stradale;
2) Ponte di ferro; 3) Taglio vegetazione.
Grazie
per l’attenzione, ma soprattutto per quello che riuscirete a fare con puntuale
regolarità, senza bisogno di solleciti.
Auguri
di buon lavoro,