Gentile redattore,
un mese fa verso quest’ora il Dr Artiaco perdeva la vita per l’incuria in
cui versava e versa tutt’ora la pista ciclabile a Lungotevere della Magliana
dove sulla ciclabile mancava e manca la segnaletica orizzontale e verticale che
lo portava al suo fatale incontro con un furgoncino.
Resta la rete arancione e l’interdizione per i ciclisti, una misura che
veniva annunciata come emergenziale e di breve durata ma che dopo un mese è
ancora lì
Resta, ad oggi sulla carta, il bel progettino in seconda stesura il primo
si vede che non era perfetto, che la collettività avrà anche pagato ai
progettisti dell’Agenzia della mobilità che lo ha redatto, ma ad oggi non si
sono avute notizie su quando partiranno i lavori.
L’Amministrazione comunale latita, non da segni di voler mettere in
sicurezza quel punto che già nel 2004 avevamo segnalato pericoloso e in
quell’occasione avevamo scritto cosa sarebbe potuto accadere così come è
purtroppo effettivamente accaduto.
Un’amministrazione che si sta chiudendo a riccio senza alcun dialogo bilaterale ma solo unilaterale, facciamo la bike lane qui o lì ma di quello che serva a garantire la sicurezza di chi va in bici non lo vogliono neanche affrontare e la situazione resta di grande pericolo.
Un’amministrazione che si sta chiudendo a riccio senza alcun dialogo bilaterale ma solo unilaterale, facciamo la bike lane qui o lì ma di quello che serva a garantire la sicurezza di chi va in bici non lo vogliono neanche affrontare e la situazione resta di grande pericolo.
La dorsale Tevere ancora tagliata in due sotto ponte Sublicio e per la
quale non si sa quando vi sarà riapertura non ha alternative se non la
strada.
La Sindaca Raggi incontrava i ciclisti in campagna elettorale, avevamo
sperato che anche dopo si comportasse allo stesso modo ma pare che non sia
così.
Di seguito i link ad alcune nostre segnalazioni sulla pericolosità di quel tratto della ciclabile Tevere se ci avessero dato retta allora oggi il Dr Artiaco sarebbe con i propri familiari ed amici.
Di seguito i link ad alcune nostre segnalazioni sulla pericolosità di quel tratto della ciclabile Tevere se ci avessero dato retta allora oggi il Dr Artiaco sarebbe con i propri familiari ed amici.